GDPR: costi elevati per ritorni nulli?

GDPR: un'inutile e costosa perdita di tempo!

Questo è ciò che si sente spesso dire sulla privacy e sulla conformità alla normativa europea sul trattamento dei dati (GDPR). Così, le aziende rischiano di incorrere in sanzioni per non aver rispettato il regolamento sulla privacy, ritenendo che il Il GDPR ha costi eccessivi. In realtà, non è proprio così e, in queste righe, cercheremo di motivare questa affermazione.

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Il GDPR ha costi elevati a fronte di ritorni nulli? Non esattamente

Partiamo da alcuni dati emersi nelle ultime settimane sul sentiment dei cittadini e quindi su come si comportano tutti i clienti delle aziende rispetto alla privacy e al trattamento dei dati:

- 95.000 reclami da parte dei cittadini europei in 8 mesi di piena attività applicazione del GDPR (fonte: Commissione europea);
- Il 91% dei cittadini americani (fonte: Pew Research) ritiene di aver perso il controllo dei propri dati e non sa come recuperarli.

Questi dati indicano un forte interesse del nostro possibile target su come vengono acquisiti, gestiti e utilizzati i loro dati personali. Un'ulteriore conferma è data dal fatto che in tutto il mondo sono state approvate o sono in corso di approvazione leggi sulla privacy (o meglio, sul trattamento dei dati, riferiti o riferibili a persone fisiche) (vedi Uganda, Thailandia, USA).

Cosa significa questo per una realtà commerciale? Un prodotto/servizio è progettato per soddisfare un'esigenza espressa o latente; questo può essere vero (in senso lato) anche per un'esigenza comprovata. gestione della privacy: il cliente chiede trasparenza e la possibilità di controllare le informazioni che lo riguardano e l'azienda gliele offre sapendo che il mio sforzo sarà sicuramente apprezzato.

In effetti, tale azione ha due aspetti positivi:

- permette di essere riconosciuto dal target come più adatto alle aspettative dei concorrenti (identificazione immediata);
- ispira fiducia nel sistema economico e, a beneficiarne, sono tutte le aziende che contribuiscono ad aumentarla, e non quelle che non si adeguano.

Pertanto, uno dei vantaggi che otterrò sarà una maggiore forza commerciale ma anche una maggiore efficienza (si veda la sezione Pietre miliari importanti del GDPR).

Secondo Benchmark sulla privacy dei dati di Cisco per il 2019Infatti, chi investe nella protezione dei dati ha meno ritardi nelle vendite, meno violazioni e relative perdite economiche e maggiore agilità (per 75% degli intervistati).

I costi della perdita di reputazione

Parliamo ora di un costo che, soprattutto per le piccole imprese, può diventare insostenibile: la perdita di reputazione.

Spesso, infatti, nelle considerazioni che vengono fatte sull'applicazione delle nuove norme incluse nel GDPR, si considera solo il costo finanziario; se, invece, sono vittima di una violazione dei miei sistemi, o se scopriamo (come si afferma sempre più spesso nel caso di Facebook) che li condivido per trarre profitto senza che le persone a cui si riferiscono siano pienamente consapevoli di queste mie azioni, perdo clienti a vantaggio dei miei concorrenti.

Nel caso di FacebookUna società con una forza economica e commerciale più che significativa, abbiamo assistito ad una perdita di utenti (2 milioni di under 25 solo nel 2018 secondo eMarketer).

E per coloro che non hanno la stessa capacità finanziaria? Come sapete, mantenere i propri clienti è molto meno costoso che acquistarne di nuovi, quindi pensateci. Inoltre, non bisogna dimenticare che ci sono aziende, anche di grandi dimensioni, che fanno del rispetto della privacy il loro fattore di differenziazione e stanno aumentando i profitti. Un caso che sta emergendo è quello del motore di ricerca Duckduckgo che non tiene traccia delle richieste fatte dall'utente, non fa pubblicità mirata, non vende le sue informazioni agli inserzionisti e, ultimamente, sta vedendo i suoi profitti (e la sua base di utenti) in netta crescita.

Pertanto, trattare in modo appropriato i dati degli utenti non comporta solo dei costi, ma può anche fare soldi.